Quando la poesia moltiplica bellezza
“Siamo nel 2023, forse fra qualche tempo si dirà che eravamo nel 26 dopo la nascita dei social network o chissà quale altra data spartiacque che per ora mi sono perso, è la diciannovesima edizione del premio e non ho trovato, per fortuna nemmeno questa volta, quell’aura di tradizione artefatta e ben costruita, siamo ben lontani dal paludamento un po’ tronfio di chi ha già messo in fila un mezzo scaffale di antologie poetiche, sento ancora nel premio un respiro leggero, a volte un po’ naif, spontaneo e fresco e perché no, per alcuni versi sorprendente. Ci sono le scale di mio padre sulla copertina di questa antologia, scale che magari un giorno riusciremo a replicare anche qui nel parco, e che sicuramente sono metafora del nostro modo umano di relazionarci al mondo, di trasformarlo e di tendere all’Assoluto.” Il 29 maggio scorso ha aperto così il discorso Antonio Pirro, co-fondatore del parco artistico-ambientale “Il Sentiero dell’Anima” e dell’omonimo premio nazionale di poesia che da ben 19 anni continua a vivere grazie al lavoro costante che Il Sentiero dell’Anima e le Edizioni del Rosone, con il prezioso supporto di Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e Fondazione Pasquale ed Angelo Soccio, Per il Meglio della Puglia e del Comune di S. Nicandro Garganico.
Antonio Pirro è partito dall’immagine delle scale quale metafora di una ascesa ma anche di una discesa e finanche di una caduta, ponendo l’attenzione su un punto focale proposto dagli organizzatori del premio, quest’anno: il concetto di innovazione inteso non solo come progresso tecnologico, ma come capacità di creare un cambiamento positivo nello stato di cose esistente, alterando l’ordine prestabilito: “per fare cose mai avute, occorre fare cose mai fatte”…e, quindi, decidere se salire o scendere per quelle scale di innovazione e cambiamento che ad ognuno di noi è dato percorrere.
Numerosi e multiformi tutti i lavori giunti quest’anno in concorso, per tutte e tre le sezioni che ospita il premio: la sezione dedicata alla poesia edita in italiano e in dialetto, la sezione dedicata alla poesia inedita i italiano e in dialetto e la sezione per il giovani poeti provenienti da scuole di ogni ordine e grado, un vero e proprio vivaio di versi ed emozioni, quest’ultimo.
A presiedere la giuria 2023, Antonio V. Gelormini, editorialista e saggista di pluriennale esperienza, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di meraviglia. Così ha affermato, infatti: “Gilbert Keith Chesterton, scrittore britannico, affermava che “Il mondo perirà non per mancanza di meraviglie, ma per mancanza di meraviglia!”. Pertanto, recuperare la capacità di meravigliarci, di tornare all’esercizio della contemplazione e a un rapporto “lento” con il nostro patrimonio – sia materiale che immateriale – diventa impegno comune di vitale importanza. Correva e corre lungo questa linea d’orizzonte la prospettiva visionaria di Filippo Pirro, artista e sposo (non amante) della sua terra, tenace e appassionato cultore dei valori dell’arte, della poesia e della Natura: fino a farne pilastri, colonne e capitelli per la sua Cattedrale a cielo aperto, in uno degli angoli più suggestivi, nell’entroterra del promontorio del Gargano. Un’intuizione feconda, ripresa e sviluppata dalla sua famiglia, stigmatizzata in una sorta di tetramorfo ereditario, per dar corpo a quel Parco Letterario in continuo divenire, destinato ad alimentare creatività contemplativa e contemplazione creativa, intensamente racchiuse in quello che possiamo definire il suo verso architrave: Il Sentiero dell’Anima.”
E se la meraviglia diviene una necessità vitale, un bisogno primario, allora i versi dei tanti piccoli poeti in erba, guidati sapientemente da docenti, dirigenti scolastici e genitori, si fanno seme irrinunciabile per lasciar germogliare tanta bellezza. Tantissimi e pieni di freschezza e impegno i versi giunti in concorso. A vincere il Primo premio – ex aequo: Giuseppina Bisceglia, Antonio Pio Brigida, Matteo Ciuffreda, Giovanni Silvestri della 1^A Scuola secondaria di I° grado I.C. Don Milani 1 + Maiorano Manfredonia (Fg) con la poesia “La Tecnologia”; Ezzine Zahar Abdessamaddella II A Scuola secondaria di I° I.C. Ungaretti – M.T. di Calcutta plesso Zapponeta – Manfredonia (Fg) con la poesia “Inquina oggi, muori domani” e Federica Cafaro della I A Liceo Scientifico – Scuola Secondaria di II grado I.I.S.S. “P. Giannone” San Marco in Lamis (FG) con la poesia “Futuro”.
Falina Marasca, da sempre anima viva e motore pulsante di questo premio, ideato e voluto insieme a Filippo Pirro, ha sottolineato l’aspetto magico della poesia. Magia, che “regala fugaci incursioni nel tempo, lampi di memoria e di pensieri, l’irrinunciabile bisogno di affidare ai versi una forma di parola mediata, quel che non si riesce o non si può dire attraverso una più immediata trasmissione della parola. La poesia è qualcosa che cammina per le strade, nelle case e nelle scuole, che si muove, che ci passa accanto, che porta i poeti ad esprimere il proprio sentimento dell’esistere, con una concreta aderenza al reale in una dimensione che spazia dalla vita di tutti i giorni ai grandi temi universali.” E magico è questo luogo, Il Sentiero dell’Anima, che scardina ogni luogo antropico precostituito per restituire alla Natura il suo essere Casa, per poi ricongiungere l’uomo alla sua dimensione più autentica, tra specie arboree, piante spontanee, terzine dantesche, meridiane solari e sculture arcaiche.
Per la sezione dedicata alla poesia edita in italiano e in dialetto, il Primo premio è andato a Tina Ferreri Tiberio con la raccolta poetica “La gazzella e l’attimo”, Edizioni Oceano; il Secondo premio a Giuseppe Settanni con “Affreschi strappati”- Edizioni Ensemble ed il Terzo premio a Regina Loredana Pozzo con “L’eredità perduta degli uomini macchina” – Edizioni Art Factory. La giuria ha poi scelto di assegnare un Premio Speciale a Cosimo Rotolo con “a passo di vento”.
Nella poesia inedita in italiano e in dialetto, è stato assegnato il Primo premio alla toscana Anna Frediani con la poesia “Scrivere può esser terapia”, il Secondo premio ad Alessandro Lamonaca con la poesia “Ellenico” ed il terzo premio a Filippo Maria Carughi con la poesia “Il testimone”. Premio Speciale della giuria a Ida Maria Iannelli con la poesia “Vule Spenzerate”.
Francesca De Rosa, membro della giuria e socia di “Per il Meglio della Puglia”, ha sottolineato come “ancora una volta si compie il miracolo della poesia lirica, la parola si fa metafora e ministri di questo arcano rito laico sono donne e uomini che si oppongono alla tragicità degli eventi presenti e di quelli da poco trascorsi, affidando le loro parole a metri tradizionali o più sghembi, pura espressione di un linguaggio universale.”
I versi hanno saputo emozionare e trasportare, rinnovare anche, librandosi a mezz’aria tra le parole declamate ora dagli autori stessi ora dalla intensa voce di Maria Antonietta Totta, in questo contenitore unico e inatteso del parco de “Il Sentiero dell’Anima”, in un Gargano segreto che sorprende, nutre e innova lo spirito. È una innovazione, quella che si cerca di delineare, che non può e non deve dimenticare chi siamo e che va fatta dal basso, dai nostri strati più interni e veri, che deve diventare – richiamando ancora le parole di Antonio Pirro – “un percorso che pare obbligato sulla salita del progresso ma ha bisogno di una scala ancora poco percorsa, forse la più umanizzante, l’innovazione sociale. Creare una nuova tipologia di rapporti interpersonali, fare in modo che la società sia più giusta, più attenta alle fragilità, una società che trovi nuove idee per rafforzare i legami umani”. Ed ecco che la strada abbozzata si fa possibile, poiché – come la Frediani scrive – la poesia alluvionale “rischia/ di giungere/ in tutte le sue forme […] moltiplica bellezza/ schizza meraviglia”.